
DISPOSITIVO MONOUSO DI ASSISTENZA RCP
LIFEPAD®
Il LIFEPAD® è un dispositivo monouso che guida utenti non esperti nella rianimazione cardio-polmonare. Dotato di un sistema che fornisce feedback visivo tramite LED e segnali acustici, segnala la corretta pressione da esercitare e la frequenza di compressione toracica senza richiedere forza eccessiva. Con dimensioni compatte (21 x 16 cm), è facilmente trasportabile e può essere posizionato rapidamente e accuratamente sul paziente.
Le domande più frequenti dei clienti
Da chi può essere utilizzato il LifePad®?
Il LifePad® può essere utilizzato da persone di età superiore ai 12 anni, poiché fornisce istruzioni chiare e intuitive per la rianimazione cardio-polmonare (RCP), rendendo possibile a chiunque, anche senza formazione specifica, di intervenire efficacemente in situazioni di emergenza.
Cosa fare in caso di arresto cardiaco?
Per soccorrere una persona che sia incosciente, oppure che abbia un'ostruzione alle vie aeree da corpo estraneo, o che si trovi in stato di arresto respiratorio o arresto cardiaco, è fondamentale iniziare quanto prima le procedure di rianimazione cardio-polmonare (RCP). Quindi è necessario:
- Controllare i segni vitali della persona colpita.
- Chiamare il soccorso medico al numero unico emergenza 112 ove attivo o al 118.
- Posizionare il LifePad® ed eseguire 30 compressioni toraciche seguendo le istruzioni passo passo del dispositivo.
- Proseguire le compressioni, alternando con due respiri di soccorso (RCP 30:2) fino all'arrivo di un'ambulanza o di un defibrillatore automatico esterno (DAE). Silenziare LifePad® e se necessario, procedere alla rianimazione con un DAE fino all'arrivo dei soccorso medico.
Perché l'utilizzo del LifePad® è possibile da parte di chiunque?
Perché non richiede conoscenze preliminari. E' un dispositivo medico leggero facilmente posizionabile, che aumenta l'efficacia della compressione toracica senza richiedere forza eccessiva. E' dotato di istruzioni chiare e intuitive stampate sul dispositivo stesso, di feedback visivo e segnali acustici, che guidano correttamente il soccorritore non esperto nelle singole fasi della rianimazione cardio-polmonare.
Perché il LifePad® è un prodotto monouso?
1) Per motivi igienici: il prodotto non può essere utilizzato su persone diverse in quanto non può essere disinfettato o pulito.
2) Per motivi funzionali: dopo un singolo utilizzo e la relativa chiusura del circuito tramite la rimozione della striscia di batteria, la batteria in dotazione si scarica e non è più possibile garantire che il prodotto possa essere riutilizzato in un secondo momento.
Quali sono i punti di forza del LifePad®?
➔ È UTILIZZABILE DAI 12 ANNI IN SU: Istruzioni intuitive direttamente sul LifePad®
➔ TI GUIDA PASSO-PASSO ALLA RIANIMAZIONE: Facile da usare, non richiede conoscenze preliminari
➔ FORNISCE FEEDBACK VISIVO E ACUSTICO: Per una profondità di compressione e una frequenza di pressione ottimali
➔ È PORTATILE: Con un formato di 21 x 16 cm, può essere facilmente riposto in qualsiasi tasca e portato ovunque (in vacanza, in auto, durante il giorno, nella cassetta di pronto soccorso)
➔ SI POSIZIONA FACILMENTE: Grazie al tappetino in gomma flessibile e antiscivolo
➔ È COMPATIBILE CON UN DAE: E' certificato per l’uso in combinazione con un defibrillatore e può anche rimanere sulla parte superiore del corpo della persona colpita durante la sequenza di shock del DAE.
Il LifePad® sostituisce il defibrillatore (DAE)?
No, il LifePad® non sostituisce il defibrillatore ma può esserne un complemento. E' certificato per l’uso in combinazione con un defibrillatore e può anche rimanere sulla parte superiore del corpo della persona colpita durante la sequenza di shock del DAE.
Che vantaggi può portare l'utilizzo del LifePad®?
Nella rianimazione cardio-polmonare, l'utilizzo del LifePad® e del defibrillatore insieme, diventa essenziale per fornire un sostegno vitale immediato prima dell'arrivo dei soccorsi medici. La corretta e tempestiva applicazione dei protocolli rianimatori di base e l’uso del DAE consentono di recuperare, spesso senza esiti neurologici invalidanti, tra il 49% e il 75% circa dei pazienti colpiti da arresto cardiaco.